L’ansia, di fatto, rappresenta una condizione di arousal o di generale attivazione delle proprie risorse fisiche e psichiche, ma diventa disagio, disturbo, malessere insostenibile quando compromette le normali attività quotidiane, limitando e condizionando, in modo eccessivo, le proprie azioni e decisioni.
Oggi come oggi, una delle più diffuse espressioni di sofferenza psichica o male dello Spirito (Jung 1928), sono gli attacchi di panico, in grado di sconvolgere la vita di quelle persone che ne soffrono. In questo caso il confronto e il lavoro con uno psicologo-psicoterapeuta, competente e formato, è di grande aiuto, poiché il contesto protetto e affidale del setting analitico aiuta la persona a riconoscere gli effetti che la propria storia ha sui sintomi ansiosi. Inoltre, l’orientamento psicologico-esistenziale permette di riconoscere il proprio mondo interiore e il rapporto che esso ha con la realtà; facilita lo sviluppo di quei processi di autoconsapevolezza che permettono di riprendere in mano la propria vita, e in fine permette il cambiamento, attraverso decisioni profonde, di pensieri e azioni in un circolo virtuoso.
Imparare a riconoscere e a dialogare col proprio mondo interiore, sviluppare un ascolto profondo, scoprire e superare i condizionamenti (primo step del lavoro analitico), sono accompagnati dallo sviluppo di capacità reali, quindi allo sviluppo di una corretta percezione della paura ma anche delle proprie risorse (secondo step).